E fu così che l’uomo creò l’antimateria!

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A Ginevra è stato generato il primo fascio di antimateria e questo costituisce un altro grande successo raggiunto dagli scienziati del Cern, dopo la scoperta del Bosone di Higgs.

Gli scienziati del Cern di Ginevra sono riuisci infatti a produrre in modo controllato e ad “imprigionare” atomi di antimateria, ossia particelle che hanno la stessa massa ma un carica elettrica opposta rispetto alla materia ordinaria.

Un po’ come nel romanzo “Angeli e Demoni” di Dan Brawn:

È però impensabile portare l’antimateria a spasso in una bottiglia, come accade nel romanzo”, osserva il fisico Andrea Vacchi, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). È infatti sufficiente che un atomo di anti idrogeno venga a contatto con la materia ordinaria, ad esempio con un gas o con le stesse pareti del contenitore, perché avvenga una gigantesca esplosione. Entrando a contatto, perciò, materia e antimateria si annullerebbero a vicenda.

Ma quali sarebbero gli usi pratici dell’antimateria? L’antimateria potrebbe diventare un’eccellente fonte di energia ed essere alla base di futuri sistemi di propulsione, ad esempio per motori delle astronavi come quelle di Star Trek.

Chissà se mai sarà possibile utilizzarla come carburante e quindi avere notevoli risparmi in termini energetici, considerando che con un grammo di antimateria si potrebbe alimentare un’auto per circa 100.000 anni.

La possibilità di osservare per la prima volta da vicino tanta antimateria potrebbe inoltre aiutare a spiegare come mai, se al momento del Big Bang materia e antimateria si sono prodotte in uguali quantità, oggi viviamo in un mondo fatto di materia, mentre non vi è più traccia alcuna dell’antimateria.

Questa disparità, chiamata dai fisici “asimmetria”, rappresenta un vero mistero.


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Scienza
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33 anni, Creativa, Geek, appassionata di Tecnologia, Design, Musica e Arte. Sempre circondata da gingilli tecnologici. Vive a Roma, nella vita conosciuta come Graphic/Web Designer. Tech-Blogger dal 2007.

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