Lytro: la rivoluzione della fotografia arriva dalla Silicon Valley

A dire il vero è già da un po’ che ne volevo parlare… ed un lettore su Facebook me lo ha riportato alla memoria linkandomelo sulla mia bacheca…

Sto parlando di Lytro che è pronto per rivoluzionare il mondo della fotografia.

Si tratta infatti di una start up della Silycon Valley che sta sviluppando un nuovo tipo di fotocamera che potrebbe apportare uno straordinario cambiamento alla la fotografia, per la prima volta dal 1800, quando fu inventata (pensate un po’!).

Piuttosto che catturare un solo piano focale, come avviene con le normali fotocamere, Lytro sarà in grado di catturare l’intero campo di luce attorno all’immagine, con un singolo scatto!

In pratica sarà in grado di caturare molti più dati di luce, da più angolazioni grazie a un rivoluzionario sensore. Tutto viene gestito attraverso degli appositi algoritmi, permettendo all’utente di gestire, in un secondo momento, i parametri come la messa a fuoco, la profondità di campo ecc… ecc… incredibile vero?

Il risultato lo potete osservare nella demo qua sotto: switchate quindi il focus fra il soggetto in primo piano e sfondo cliccando col puntatore del mouse per mettere a fuoco (altre demo le trovate sul sito ufficiale di Lytro).


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Curiosità · Fotografia · Hi-Tech
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33 anni, Creativa, Geek, appassionata di Tecnologia, Design, Musica e Arte. Sempre circondata da gingilli tecnologici. Vive a Roma, nella vita conosciuta come Graphic/Web Designer. Tech-Blogger dal 2007.

Comments

  • Pingback: Lytro e il focus in post produzione | Paolo Lucciola

  • adieu Lens Blur…

    Massimiliano 4 settembre 2011 16:39
  • Ciao, avevo già letto di questa nuova camera, ed anche i commenti in rete. Sostanzialmente il sensore acquisisce una serie di livelli della stessa immagine con diversi punti di messa a fuoco. Questo costringerebbe a scattare in bassa risoluzione: mi sono fatto due calcoli e, salvo errori, scattare ad una risoluzione normale – diciamo 2592*3872 – richiederebbe un sensore da 642 megapixel e genererebbe un file jpeg dell’ordine dei 250/300 mb… per non parlare del raw che supererebbe i 550 mb. Mi sbaglio?

    Andrea 7 settembre 2011 07:41
  • :hypno: Ad occhio e croce confermo i calcoli di Andrea, ma questo è solo il primo passo per l’olografia digitale, possiamo chiamarla la Mavica dell’olografia digitale? Quando (come al solito prima di quanto si creda…) i files da 1G li manderemo a posto degli sms, allora si potranno fare sensori olografici, prima per le foto, poi per i video. E’ solo questione di tempo: diciamo 20-30 anni? Ad majora…

    bidi 25 settembre 2011 12:29

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