Una delle immagini classiche associate all’idea di “anima gemella” è quella riportata nel Simposio di Platone, in cui viene riportato ed elaborato il mito greco degli ermafroditi.
Secondo questo mito, all’origine dei tempi gli esseri umani non erano suddivisi per genere, e ciascuno di essi aveva quattro braccia, quattro gambe e due teste. Per gelosia nei confronti della perfezione umana, gli dei separarono l’uomo in due parti con un fulmine, creando da ogni essere umano primordiale un uomo e una donna.
Come conseguenza, ogni essere umano cerca di ritrovare la propria iniziale completezza cercando la propria metà perduta…
L’anima gemella è una chimera.
Ci sono più probabilità di vincere al superenalotto che di trovarla.
Dobbiamo accontentarci delle anime “sorelle” che incrociamo di tanto in tanto e scordarci la tanto agognata completezza